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"Scemi di guerra", così venivano definiti i soldati della Grande Guerra che, sottoposti ai profondi traumi fisici e psicologici imposti dal conflitto, manifestavano sintomatologie funzionali che li rendevano, spesso, inabili al servizio. Erano gli "shell-shocked", i traumatizzati dai bombardamenti. Molto si è scritto sul significato di "fuga dalla guerra" che questo tipo di sindrome evidenziava, meno sono stati esplorati i risvolti giuridici che rendevano i soldati colpiti da "shell-shock" incapaci di "intendere e volere" e li rendevano, quindi, autori di reati punibili con la fucilazione. Come nell'episodio, inedito, di San Vito di Leguzzano nell'agosto 1917.