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Di formazione illuministica e rifacendosi ad essa, Paolo Barbieri, poeta nelle cui composizioni è evidente l'influenza di un individualismo lirico ereditato e ispirato dal Leopardi, muove i suoi versi fra suggestioni che riportano al classicismo letterario italiano e a un certo sentimentalismo quasi rousseauiano. In "Sguardi" traspare un venire meno nella possibilità di intervenire ed incidere sulla realtà del proprio tempo, da cui si genera una polarità inconciliabile fra "antico e moderno", fra natura e ragione, che sviluppa i presupposti della formazione classicista con cui il poeta affronta il proprio presente. Il contrasto fra natura e ragione appare dunque in lui quale presupposto dotato di assoluta evidenza: una vasta e universale fonte di errori, sviste, contraddizioni, dubbi, distorsioni indotte dal non avere, da parte della filosofia e della letteratura, posta ai basamenti del sistema uomo, e di coloro che nei secoli l'hanno forgiata, tenuto in debito conto la nemicizia scambievole insita nella ragione e nella natura.