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Sullo scorcio del XIX secolo la poesia olandese esce da un lungo letargo e offre all'Europa il dono di un sorprendente, suggestivo neoromanticismo grazie all'opera impegnata e ispirata di una mezza dozzina di eminenti lirici. Tra di essi Albert Verwey (1865-1937) brilla per la sua poesia concettuale, meditativa e panteistica, ispirata alla filosofia di Spinoza. Figura centrale negli annali delle lettere olandesi, egli tenne la cattedra di letteratura neerlandese all'Università di Leida e ci ha lasciato una vastissima produzione anche nel campo della critica e della traduzione.