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Ci sono autori per i quali viaggiare è una necessità addirittura fisiologica. Anche Eugenijus Alisanka ha bisogno di "ossigeno odeporico" e lo dice chiaramente: il viaggio incomincia là dove finisce l'ossigeno. Anch'egli è da includere nel novero dei poeti e dei saggisti viandanti: per esplorazione, per fuga o per entrambe le cose insieme. Ovviamente non è del viaggio confezionato dalle agenzie turistiche che si parla, ma di quello che propone spaesamento, espone al rischio dell'incomprensione e dispone a un incontro con la propria anima(lità) istintiva. È importante essere in moto per attivare il movimento della conoscenza, soprattutto interiore, e per aprirsi all'avventura della vita. Per sua ammissione, la letteratura è l'arte del viaggio: erranza, delirio, vagabondaggio. E il nostro viandante è colto e raffinato, intesse nei suoi versi rimandi e allusioni moderne e classiche. "Nel corsivo delle notte" raccoglie il meglio del suo viaggio in poesia.