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Il libro riunisce una serie di testi brevi, suddivisi in tre sezioni. La prima ospita articoli su temi insoliti, ma in vario modo connessi a dei miti moderni: l'idea che la paura sia più utile che dannosa in rapporto alla scrittura; il sogno dell'artista di guardare il mondo con occhi infantili, cioè non prevenuti e ancora disponibili allo stupore; la convinzione che i libri sarebbero più efficaci ed equamente valutabili se non recassero il nome dell'autore; il sospetto che a un testo poetico importante o originale si possa giungere grazie all'apporto del caso; la credenza che non soltanto le parole ma anche le singole lettere alfabetiche siano dotate di un valore semantico autonomo. La seconda sezione include recensioni di libri francesi (quasi tutti finora non disponibili in traduzione italiana) dovuti a scrittori o filosofi quali Simon, Jabès, Derrida, Blanchot e Quignard. Infine, la parte conclusiva è costituita da un'ampia silloge di frammenti dal titolo "Rifrazioni". Si tratta di note sulla scrittura e la critica, marginalia a libri letti o a quadri visti, impressioni di viaggio, pensieri in accordo o in disaccordo con quelli espressi da poeti, prosatori, artisti e pensatori.