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«Guarda, ero partito prevenuto. Un monologo. Pensavo che avrei passato il tempo a guardare l'ora. E invece...». Non è raro per l'autore di un monologo sentirsi rivolgere frasi come questa dopo lo spettacolo. Se, naturalmente, la scommessa è riuscita. In effetti, tenere incollato lo spettatore, per un'ora o più, a un solo volto, a una sola voce, a un solo punto di vista è una scommessa. Lungi dal pretendere di fornire ricette, "Scrivere il monologo" è una riflessione - sulla base delle esperienze personali e dell'analisi dei più longevi monologhi della storia del teatro e del cinema - su cosa sia utile considerare prima e durante la scrittura di un monologo in cui un personaggio racconta e vive una storia per la durata di uno spettacolo completo. A dispetto di quanto si potrebbe credere, un monologo non è un comizio, una poesia, né l'abbandono a una voce interiore senza freni. È un atto dove un protagonista - e non un attore/narratore - nel raccontare agisce qualche cosa, nel qui e ora della rappresentazione. Questo libro intende offrire gli strumenti affinché questo personaggio, con la sua voce unica, avvinca lo spettatore, si incolli al suo cuore e diventi indelebile nella sua memoria.