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La saggistica (italiana, almeno) ha sempre trascurato il rapporto complesso e cruciale tra suono e immagine interessandosi, al limite, a una soltanto delle sue molteplici sfaccettature: la musica da film. Questo testo si propone di colmare questa lacuna, occupandosi invece del suono cinematografico a 360 gradi: fatto non solo di musica, ma anche di parole, di rumori e persino della propria assenza. Un intero capitolo è dedicato infatti al silenzio. Attraverso l'analisi di un numero nutrito di sequenze, il suono cinematografico viene indagato nella sua interazione col racconto filmico (analisi diegetica), con le immagini di una singola sequenza (analisi sincronica) e con la struttura audiovisiva di un intero film (analisi diacronica).