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Con l. n. 67/2014, il legislatore è intervenuto anche per indebolire l'equazione tra risposta penale e carcere, oltre che per sfoltire il carico giudiziario. Così, da un lato, si è estesa agli imputati adulti - con i necessari adattamenti - la sospensione del processo con "messa alla prova", già sperimentata proficuamente nel processo a carico dei minori; dall'altro, il Governo è stato delegato a prevedere la "tenuità del fatto" come causa di non punibilità nel procedimento ordinario, (ancora una volta) trasferendo un fenomeno giudiziario già operante nel rito minorile e in quello davanti al giudice di pace. Il volume approfondisce entrambi gli istituti, analizzandone genesi e profili operativi: si tratta di innovazioni nel complesso apprezzabili, ma ancora troppo timide nel perseguire a fondo le finalità deflative, collocandosi nel solco di una tradizione che stenta a concepire l'intervento penale come extrema ratio.