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Théodore e Dorothée sono, a modo loro, una coppia perfetta, a cominciare dai nomi di battesimo, uno l'anagramma dell'altro. Lui programmatore informatico, lei insegnante impegnata da anni in un'ambiziosa tesi di laurea su un politico francese, sono giovani, belli, progressisti, e soprattutto si amano profondamente, al punto di compiere il grande passo e prendere una casa insieme, a Parigi. Eppure, la loro vita è un continuo interrogarsi: qual è il modo migliore di divertirsi? Che cosa si deve mangiare, e che cosa no? Che cosa fare del proprio corpo, e quanto prendersene cura? A cosa consacrarsi? È più giusto fondare una famiglia, lavorare, oppure arricchire la schiera degli «indignati»? Con il suo terzo romanzo, Alexandre Postel abbandona le atmosfere noir e metafisiche della «Gabbia» per dedicarsi all'anatomia di una coppia e delle sue dinamiche. E attraverso i suoi due protagonisti racconta, con partecipe ironia, un'intera generazione, in perenne attesa di una primavera che sembra sempre dietro l'angolo ma che non arriva mai.