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Umberto ha trent'anni e fa l'operaio in una fabbrica del profondo Nord. Siamo nel 2015 e, lavoro a parte, le giornate sono scandite da musica rock, uscite notturne nel locali della zona e tornei di calcio amatoriale sul terreno gelido dei campi periferici. Il fatto è che Umberto ha anche una famiglia (Lisa, sua moglie; Ale, un bambino che cresce rapidamente; e il Fulvia, un gatto capace di lunghe conversazioni telepatiche), e a un certo punto ha paura di non appartenere più a questo nucleo. Anche la sua famiglia d'origine non è una sponda solida. Forse è arrivato il momento di attraversare la lunga linea d'ombra che chiamiamo giovinezza. Con "La piena", Andrea Cisi ci racconta una storia di toccante quotidianità, alla ricerca di senso e di identità in un luogo e in un tempo che sembrano negarli a ogni passo, rappresentando vividamente un microcosmo che ci appare familiare eppure incredibilmente ricco, eccentrico e imprevedibile.