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Dopo il "Manifesto degli economisti sgomenti", un nuovo saggio, altrettanto conciso e rigoroso, ci aiuta a chiarirci le idee sul futuro dei paesi dell'euro. Le parole d'ordine dell'attuale politica economica europea sono la riduzione del deficit, l'abbattimento del debito pubblico, la cosiddetta austerity: gli ultimi trattati comunitari prevedono sanzioni per i paesi che non si uniformeranno a un severo programma di "risanamento". Ma gli autori del libro dimostrano che portare avanti riforme di questo tipo penalizza i lavoratori, non alimenta una ripresa economica sostenibile, danneggia alcuni paesi dell'Unione a favore di altri, senza colpire in nessun modo gli eccessi del capitalismo finanziario che sono i primi responsabili della crisi in cui ci troviamo. Con un'argomentazione lucida e chiara, comprensibile anche ai non addetti ai lavori, questo libro sfata i luoghi comuni riproposti acriticamente dai media e fornisce strumenti di analisi e dibattito su un argomento ogni giorno più centrale nell'agenda politica del nostro paese.