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"Il bello è buono" sostenevano i greci; avevano anche una parola per definire tutto ciò: kalokagathìa. Da questa convinzione era sicuramente animato il promotore della centrale di Trezzo, l'uomo che concepì l'idea e si adoperò al meglio per vedere coronato il proprio sogno: l'industriale Cristoforo Benigno Crespi. Il bello non è dunque un lusso, ma qualcosa di utile, produttivo. Scopo di questo libro non è solo raccontare la storia di un impianto ininterrottamente attivo da più di un secolo. È anche quello di mostrare, nelle pietre, nel rame e nell'acciaio, come si possano produrre insieme energia e bellezza.