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"Intorno ad un unico tema, cioè - più o meno - 'il ricordare, il sentire e il risentire l'amore' (ma, più in generale, l'intera vita), Flavio Guarneri ha costruito sequenze distinte che oggi hanno un nome e contengono ciascuna un ristretto manipolo di liriche. L'amore, la morte, il dolore, il tempo, l'attesa, Parigi, la solitudine degli ultimi, la speranza... Ce n'è abbastanza per coinvolgere l'intero universo dei sentimenti e perdere la rotta. Nulla di metafisico, tuttavia; ma c'era davvero il rischio di scrivere cose banali o di ripetersi annoiando. Ha corso il rischio."