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L'uomo moderno, quando si trova a contatto con il linguaggio biblico, deve necessariamente disporsi ad affrontare un ambiente ed un discorso impostati in modo diverso dal nostro, sia nelle parole che nelle finalità. In questa raccolta di saggi il francescano Padre Ignazio Marino Ceccherelli ci offre diversi esempi di come, attraverso la conoscenza delle lingue semitiche, sumere ed egiziane antiche, sia possibile risolvere casi oscuri dei Sacri Testi che da secoli angustiano storici e biblisti.Solo così racconti come la Creazione, Adamo ed Eva, Caino e Abele, il Diluvio Universale, il Mar Rosso e l'Esodo, riacquistano il loro significato originario. Il titolo "Se Galileo l'avesse saputo" costituisce la sintesi dell'opera e richiama un caso che ha inciso profondamente e drammaticamente nella storia, turbando coscienze e causando equivoci che ancora ai giorni nostri rimangono oscuri ed irrisolti."Non è più necessario che il Sole 'si fermi'", ha scritto Giulio Giorello sul Corriere della Sera, "perché Giosuè possa trionfare sui nemici. Basta che 'il sole si copra'.[...] Se avesse ragione il francescano che ha proposto la nuova traduzione, non avrebbero più senso né le riabilitazioni da parte di Roma né il culto di Galileo 'martire' in nome della libera ricerca scientifica - quello stereotipo che piace tanto ai 'progressisti' di ogni tipo!".