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Il ghetto di Rignano Garganico, in Puglia è un luogo da cui non è facile andare via. Come sabbie mobili, il fango del Tavoliere ti resta attaccato addosso e per le migliaia di giovani immigrati che arrivano qui per le raccolte stagionali nei campi, andarsene non è semplice come arrivare. Si resta invischiati nello sfruttamento: lavoro sottopagato e violenze dei caporali. Fahran è giunto al ghetto da pochi giorni. In Somalia ha lasciato la moglie e un figlio di otto anni. Ogni giorno scrive lettere al figlio e gli racconta di quel luogo di miseria e orrore. Ma gli racconta anche dell'energia e della straordinaria fame di vita che si respira lì; quella che ha spinto tanti uomini e donne ad affrontare un viaggio lungo, travagliato, eroico, di cui il ghetto, che pure sembra un vicolo cieco, è solo una tappa.