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Miwon Kwon (direttrice del Dipartimento di Storia dell'arte dell'UCLA di Los Angeles) esamina la site specificity come un indice complesso della relazione mutevole tra il luogo e l'identità nell'epoca del tardo capitalismo, attraverso le opere di artisti che si sono interrogati sulle possibili forme di tale rapporto. L'arte site-specific nasce alla fine degli anni Sessanta in reazione alla crescente mercificazione dell'arte e agli ideali di autonomia e universalità dell'arte in voga in quegli anni. Nel corso degli anni Settanta e Ottanta, mentre l'arte site-specific si intersecava con la land art, l'arte processuale, la performance, le installazioni, l'arte concettuale, la critica istituzionale, l'arte comunitaria e l'arte pubblica, i suoi creatori insistevano sull'inseparabilità dell'opera e del suo contesto. "Effettivamente il termine ricorre oggi con grande frequenza in un'ampia gamma di testi per cataloghi, comunicati stampa, candidature per sovvenzioni, recensioni giornalistiche e dichiarazioni di artisti... questo libro punta a ricontestualizzare la site specificity come mediazione culturale dei più ampi processi sociali, economici e politici..." (L'autrice)