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Se per la prima volta vi trovaste davanti a un grande asino, lento e buffo, cosa provereste? Per un bambino dev'essere un'esperienza unica, deve segnare un punto di svolta, un'apertura verso un intero mondo da esplorare. L'asino mette in campo se stesso con la capacità di contenimento emotivo che viene dal suo corpo da scalare, una grande massa in movimento lento, senza brusche e inattese invasioni. Il suo carattere, naturalmente curioso, permette di iniziare un'interazione ben prima del contatto, attiva canali comunicativi che trascendono le abituali regole di reciprocità e consentono il passaggio all'ascolto sensoriale. Il dialogo che si crea riempie gli spazi di attesa necessari per conoscersi, per trovare un piano di scambio e adattamento. I bambini sentono benissimo questo spazio condiviso nell'incontro tra molteplici soggettività; sentono il timore, il loro, ma anche quello dell'animale, la timida accettazione di una nuova relazione con l'altro da accogliere nel proprio spazio vitale. L'asina Nuvola è la protagonista della nostra storia; è lei che, nell'attività assistita con gli animali, ci permette di materializzare un nuovo spazio terapeutico e di sperimentare il nostro approccio basato sulla mediazione corporea, una dimensione adatta ai nostri piccoli pazienti. Considerate le tipiche difficoltà di relazione dei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico l'animale viene inserito come mediatore e facilitatore della comunicazione per favorire un approccio globale in linea con l'intervento attuato nell'ambito del modello DERBBI Progetto Tartaruga. Il progetto, fortemente pensato e voluto da Magda Di Renzo, responsabile del Servizio di Psicoterapia dell'Età Evolutiva dell'Istituto di Ortofonologia - IdO, è ormai attivo da più di 15 anni e ha voluto mantenere questa denominazione come avviso ai genitori, e non solo, che il tragitto da percorrere può essere anche molto lento, oltre che impegnativo, ma che può consentire significativi raggiungimenti. In questa storia cerchiamo di rispondere alla domanda che spesso ci fanno, sia i genitori sia i diversi operatori: «Che cosa fate con l'asino?». Per noi, questa domanda andrebbe riformulata, attenzionata da un'altra prospettiva, sicuramente più rispettosa dell'essenza del nostro approccio, che rimanda a quel costante processo di co-costruzione che consente di tenere in vita una relazione. Ci domanderemmo, dunque: «Che cosa fate insieme all'asino?». È per rispondere a questa domanda che è nato questo piccolo libricino che parla ai bambini con un linguaggio semplice; poche pagine, da condividere con i genitori, che rendono visibile, attraverso disegni e piccole storie, ciò che avviene nel «tondino» che abitiamo quotidianamente con asine e bambini. Grazie all'iniziativa di Simona D'Errico (logopedista e psicomotricista dell'IdO), Carla Rende (educatrice e coadiutrice dell'asino per l'IdO) e Mariallegra Mancusi (psicologa e psicoterapeuta) i bambini e le loro famiglie, le colleghe e i colleghi che supportano l'équipe riceveranno la risposta alla domanda: «Che cosa fate insieme all'asino?» e chiunque lo voglia fare potrà conoscere ciò che avviene negli Interventi Assistiti con gli Animali. Valeria Rotti (assistente educativo culturale) ha illustrato per noi una giornata con Nuvola.