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Il libro racconta quella che Edmund Hillary definì la più incredibile storia di sopravvivenza individuale nell'esplorazione polare. Ne fu protagonista l'australiano Douglas Mawson, comandante della Australasian Antarctic Expedition (1911-1913), che aveva lo scopo di esplorare territori ignoti e di compiere una serie di esperimenti e rilevamenti scientifici sul continente antartico. Una piccola squadra di tre persone era partita in direzione sud est da Capo Adare, ma dopo un mese di cammino uno dei tre uomini precipitò in un crepaccio con quasi tutti i viveri, la tenda, gran parte dei cani e dell'attrezzatura; un altro morì di malattia e sfinimento. Dougal Mawson, rimasto solo, riuscì a rimanere in vita, nonostante la mancanza di viveri e la lotta quotidiana contro le incessanti bufere antartiche, e a rientrare fortunosamente al campo, gravemente debilitato e allo stremo delle forze.