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"Corde legate direttamente ai fianchi, che se volavi potevi romperti le costole, ma se andava male crepavi; pareti di cinquecento metri dove se trovavi due chiodi in tutto potevi dirti fortunato, se no pazienza; un paio di moschettoni appesi alla cintura, un martello in tasca e via pedalare; uno zaino di tela verde, dentro il quale la cosa più importante da infilare era una buona dose di coraggio". In condizioni del genere - rievoca l'autore - "la sola regola che (forse) ci avrebbe consentito di arrivare alla pensione era quella di non cadere mai. Gli alpinisti dicono "non volare"". Questo è anche il criterio che ha ispirato il titolo del volume e funge da chiave alle avventure autobiografiche di Paolo Bizzarro.