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Questa nuova opera di Rossana Tinelli - ben nota per numerose altre pubblicazioni di testi poetici - conferma il talento dell'Autrice, la cui "visione" del mondo spazia a trecentossessanta gradi da una dimensione fortemente "cosmica" o metafisica ad una illuminazione improvvisa sull'amore, da testi riferiti a città o nazioni "altre" (Irlanda, Berlino, Parigi, Amsterdam, Atene, Siracusa) alla felice "interpretazione" lirica della sua città, Matera (quest'anno assurta a capitale della cultura europea), vista però - quest'ultima - non tanto nella "glorificazione" dei risultati raggiunti (appunto, una grande "visibilità" turistica) quanto nella sua storia dolente e nelle "carenze" sul piano socio-economico. Matera "antica di pietre e fossati", ma anche simbolo di "una terra di silenzio e lentezza". Non è, però, questa, una poesia delle radici o dell'identità realistica (nel solco di Scotellaro e Levi), ma una poesia che guarda all'universo, al mistero della nostra vita spersa nel movimento dei pianeti e delle stelle.