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Pietro Assetta ha messo insieme questa grammatica per restituire al dialetto abruzzese la sua piena e perspicua dignità linguistica e comunicativa. Si tratta anzitutto di considerare il dialetto come un patrimonio da conoscere a fondo e da conservare per le generazioni che verranno, alle quali va affidata anche tutta la produzione poetica, cioè quel mondo di versi e di canti in cui trovarono spessore, energia e occasione di verità le anime più sensibili dei nostri territori montani, collinari e costieri. Non si propone, quindi, una sorta di vernacolo regionale o un modello neutro di parlata abruzzese, ma, al contrario, si mira a far salva la sonorità delle tante vocalizzazioni, in cui trova manifestazione la ricchezza espressiva e l'originalità propria del dialetto. Pietro Assetta fornisce, dunque, con questa sua grammatica, uno strumento utile sia a chi volesse conoscere meglio l'eloquio delle comunità che hanno fatto (e che fanno ancora) la storia della nostra regione, sia a chi si ripromettesse di impiegare correttamente il dialetto nella propria scrittura. Riflessioni introduttive di Vito Moretti.