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Farsi trascinare dalla deriva del tempo, dal trascorrere inesorabile dei giorni, che si susseguono, simili all'alternarsi di porti e approdi. Il tipo di deriva cui fa riferimento l'autore è un abbandonarsi alle acque di un eterno viaggio senza fine e senza soste, senza mete concrete o definitive. Testi poetici che segnalano il proprio percorso esperienziale e svariate tappe della vita, talvolta simili ad altre, talvolta nuove e particolari. Un Ulisse senza Itaca e l'Io protagonista delle liriche dalla libera versificazione. Renato Greco riconferma in questo volume (e non ultimo, come egli stesso afferma introducendo alla lettura) l'amore e la fascinazione subita del tema/metafora del viaggio.