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Decine di miliardi ogni anno finiscono nel tritatutto delle "casse integrazioni guadagni", meccanismi assistenziali finanziati dall'INPS e dal Ministero del Tesoro, che il più delle volte non costituiscono altro che "pannicelli caldi e costosi" per accompagnare le imprese verso una fine indecorosa e senza speranza e l'incremento sempre più drammatico della disoccupazione. Gli accordi sindacali spesso comprendono anni e anni di sussidi all'80% della retribuzione, ma le piccole imprese non godono dello stesso trattamento: un vero e proprio discrimine che ha fatto lievitare i fallimenti a cifre da capogiro. Perché non permettere, allora, ai lavoratori di scegliere del loro destino in seno all'azienda, come già è accaduto e accade in molte parti del mondo, consentendo loro di inserirsi negli organi decisionali delle aziende in crisi e poi espropriando le aziende decotte, per riconsegnarle a loro il tempo necessario a riavviarle e reintrodurle sul mercato? Chi saprebbe rilanciarle meglio? Dov'è scritto che imprenditori si nasce? E perché questi dettami, pur presenti nella nostra Costituzione, non sono stati mai messi in pratica, né i sindacati ne hanno preteso la disamina?