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Le leggi razziali dell'Italia fascista non menzionavano provvedimenti contro gli omosessuali: non ce n'era bisogno, disse Mussolini, poiché in Italia gli uomini non potevano essere che maschi, attivi e virili. La realtà fu ben altra. Dal 1938 al 1943 molti omosessuali italiani furono mandati al confino nelle isole. Quasi trecento giovani "femminielli", "arrusi", "buchi" furono così sradicati dalla propria vita, bollati ufficialmente come nemici della Patria. Cinquant'anni dopo, il documentarista Rocco si mette sulle tracce dell'ex confinato Antonio, ma si trova a fare i conti con l'ipocrisia, l'urgenza di raccontare e la difficoltà di rapportarsi al passato e ai suoi testimoni.