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Nell'anno di "Lorsignori" 1348 - narra Giovanni Boccaccio nel «Decamerone» - dieci rampolli fiorentini (sette donne e tre uomini) si riunivano in una villa fiesolana, dove si trastullavano narrando novelle, onde sfuggire al male della peste. In uno degli anni post-bellici e pre-televisivi, in Terra di Bari, dieci paesani di una certa età (sette donne e tre uomini) si trovavano "serasera" in un camerone, dove passavano il tempo a dirsi le storie loro, per "trovare l'acqua" al male della solitudine. Autobiografie "alla leggera", corredate dalle tavole di Nicola Genco, partecipe interprete di tale mondo popolare. Dieci storie "terraterra" raccontate - in una serata, nel "camerone" di una casa di paese - da altrettanti personaggi del popolo, con le loro parole, i loro umori, i loro amori.