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Un importante attore italiano torna dall'Inghilterra, dove ha girato un film, e apprende dal suo agente che dovrà accogliere in casa un figlio undicenne, che a suo tempo ha avuto da un rapporto occasionale con la maschera di un teatro, ma che non ha mai conosciuto. La madre del bambino è morta in circostanze misteriose e il piccolo non ha altri parenti. L'attore instaurerà un rapporto contraddittorio e drammatico con il figlio, che non avrebbe mai voluto accogliere e che, nell'arco di una settimana, lo porta a un serrato confronto con il suo passato di successo, sul piano professionale, ma di permanente crisi artistica, e costellato di affetti tutti in fondo non realizzati. Nel corso di una progressiva e inquieta presa di coscienza delle linee della sua esistenza, l'attore si confronterà con il rimorso, la malattia e l'urgenza d'individuare la direzione del suo mestiere e della vita. "Il padre e il figlio" è un romanzo sul teatro, che ne reinventa i protagonisti e trasfigura scene di classici, ma riscrive pure un'antica saga islandese, proiettandola sullo sfondo livido di un Sud contemporaneo.