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Elsa Morante e Anna Maria Ortese: due grandi narratrici del secondo Novecento che occorre rileggere, due vertici di un ideale triangolo che occorre ricostruire: nei nessi che conducono dall'una all'altra, e più ancora nel legame nascosto - una storia invisibile nel cuore della letteratura italiana contemporanea - che connette ciascuna delle due, e ciascuna per proprio conto, a una delle figure più singolari del ventesimo secolo, Simone Weil. L'indagine, fondata in parte su riscontri testuali e su testimonianze, in parte su dati e riscontri indiziari, conduce verso territori poco esplorati: l'orientalismo nella visione morantiana del mondo, l'epos omerico su cui si modella "La Storia", il misterico retroterra riflessivo dell'opera della Ortese. Un vasto panorama critico ne esce completamente ridisegnato, restituendo a due protagoniste della letteratura contemporanea una sostanza e una coerenza di pensiero rimaste troppo a lungo nell'ombra.