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Un celeberrimo mito d'origine ha provato a svilire la polvere, equiparandola a un nulla che siamo stati e al quale ritorneremo. Ma la materia Grigia non cede al discredito e alla diffamazione, e permane. Chiunque abbia a che fare con la polvere sa infatti che essa non compare, piuttosto ricompare: come il rimosso ritorna, identica a se stessa, là dove in fondo è sempre stata. Però, se ogni tentativo di rimuoverla è destinato a fallire e ci limitiamo di fatto, con le nostre grossolane operazioni di pulizia, a rimuoverla, a metterla in movimento per l'ennesima volta, una ragione c'è: la nostra casa è anche la sua casa. Ogni equivoco nasce dalla colpevole rimozione di questa evidenza. Il suo destino, a differenza del nostro, è di restare e, soprattutto, di resistere, sopravvivendo alla disfatta dei nostri sistemi di produzione del senso. Così, fra Bacon, stoviglie da cucina, urne cinerarie, foto di un bob assassino, Duchamp, menti lucide, specchi infranti, Giacometti, Morandi, Parmiggiani, mondi fluttuanti, taccuini magici e arti fantasma, la biografia della Grigia è anche il racconto di una eternità fragile che, con il suo rumore silenzioso, non smetterà mai di interpellarci.