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Humanitas è il termine simbolo dello straordinario incontro tra civiltà europea e cinese avvenuto ad opera di Matteo Ricci tra il 1582 e il 1610. Il gesuita maceratese comprese subito che la humanitas rinascimentale e classica degli europei corrispondeva alla perfezione umana e sociale (ren) della tradizione confuciana, e lavorò in modo instancabile al servizio di una sola e universale umanità. In questo volume sono raccolti diciotto interventi inediti e innovativi volti a restituire in modo esauriente la fisionomia dell'eredità ricciana. Cinque saggi illustrano temi relativi alla struttura e alla fruizione delle opere del gesuita: dalla storia del Grand Ricci, il maggiore strumento ora esistente per la traduzione del cinese classico, al Dizionario portoghese-cinese di Ricci e Ruggeri, ai progressi nell'interpretazione della scrittura cinese durante la missione di Ricci fino a una prima e nuova lettura linguistico-stilistica delle opere italiane. Cinque studi sono dedicati alla "Questione dei riti cinesi": una nuova interpretazione degli inizi della controversia, un'ampia ricognizione delle figure rilevanti di Giovanni Laureati e Teodorico Pedrini, una ricostruzione degli scritti e dei giudizi di Leibniz sulla disputa che stava di nuovo separando Roma e Pechino e, infine, un'interpretazione della instructio con la quale Pio XII pose fine nel 1939 all'annosa questione. I saggi rimanenti affrontano il tema dell'attualità di Ricci.