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I tre scritti di Rem Koolhaas, qui riuniti insieme dall'autore su richiesta dell'editore italiano, sono da leggere come il seguito ideale di Delirious New York (1978). Essi ci offrono una nitida visione delle forze ingovernabili che regolano lo spazio nelle nostre città. Il rapporto fra storia e identità (fra «destino e carattere», direbbe Benjamin) è qui smascherato crudelmente: Junkspace, «spazio spazzatura», è una nuova categoria del pensiero che Koolhaas, maestro di similitudini, introduce con lirico cinismo per aprirci gli occhi sullo spazio in cui viviamo, e forse sullo spazio in generale.