Tab Article
«Segna il felice ritorno della fotografia a Villa Bardini questa originale mostra, dedicata alle donne di talento, che abbiamo promosso assieme alla Fondazione Alinari e in collaborazione col Comune di Firenze. È anche una assoluta novità nella storia trentennale di questa magica terrazza che si affaccia su Firenze, perché ci auguriamo che segni l'inizio di una collaborazione permanente con il vicino Forte di Belvedere secondo la logica del "gioco di squadra" che sta sempre più caratterizzando, pur nel rigoroso rispetto delle rispettive competenze, il recente percorso delle Fondazioni che abbiamo il privilegio di guidare. Non è solo un indirizzo dei vertici, pienamente condiviso dagli Organi di governo, ma è una modalità di azione dettata dall'urgenza di valorizzare, in una logica di sistema, le tante ricchezze del nostro territorio e le opportunità offerte da sinergie fino ad ora inesplorate. In questo alveo si collocano la collaborazione, avviata da tempo con la Fondazione Alinari, l'attenzione e la valorizzazione della donna nei suoi tanti ruoli sempre più determinanti per il nostro tempo (ricordiamo con piacere di essere tra i primi sostenitori. fin dalla sua nascita, del festival "L'Eredità delle Donne"), il sostegno a rassegne di alto valore scientifico, come "Cortona on The Move", che hanno la fotografia come sismografo sensibile che ci aiuta a comprendere il tempo in cui viviamo. In questa occasione apriamo un nuovo fronte rappresentato da personalità anche meno conosciute ma non meno significative nella storia dell'immagine. I loro scatti, in gran parte inediti, dialogano con quelli di autrici contemporanee che si stanno affermando sulla scena internazionale e che aprono nuovi e stimolanti punti di vista per rileggere anche il nostro passato. Sempre più la potenza dell'immagine va ben oltre il valore documentario, assumendo anche la forza della denuncia e della testimonianza dei tanti drammi che ci stanno travolgendo, come dimostrano le foto e i video che giungono dall'Ucraina. Non sarà facile dimenticarle così come non possiamo dimenticare gli scatti della fotoreporter più famosa d'Italia, Letizia Battaglia, che è ora conosciuta anche dal grande pubblico grazie alla miniserie televisiva che le ha dedicato la Rai in occasione del trentesimo anniversario della strage di Capaci. Ci sembra giusto ricordarla a poche settimane dalla scomparsa perché i suoi scatti fulminanti, che fermano la transitorietà effimera dell'istante, sono un efficace racconto della tumultuosa stagione che stiamo attraversando. Ma vogliono essere anche un messaggio di fiducia nell'uomo, splendidamente racchiuso nel titolo della sua poesia preferita, Quello che veramente ami rimane di Ezra Pound, che chiude il film, quasi un suo testamento spirituale.» (Luigi Salvadori Jacopo Speranza)