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Un'estate, nella casa di un paese sul mare, una coppia separata da anni ospita tre bambini ucraini: sono Natasa e i fratelli Kolja e Katja, approdati in Italia dal loro orfanotrofio per trascorrere delle "vacanze di risanamento". Natalia e Marcello si trovano così a tentare di rimettere insieme i pezzi del loro rapporto compromesso, per affrontare un'esperienza che si dimostra fin da subito spiazzante: cosa si aspettano da questi bambini estranei, difficili da decifrare e già segnati dalla vita? E cosa possono dar loro, quale illusione di concordia e fiducia, se sono i primi a non orientarsi più nelle loro esistenze bloccate e deluse? Alla fine di una stagione divisa per tutti tra tenerezza e spaesamento, ogni cosa sembra tornare come prima, ma con un nuovo carico di dubbi e aspettative sospese: i bambini nel loro lontano orfanotrofio, Marcello ripiegato sui suoi studi latini, Natalia riassorbita dal suo temperamento ombroso. Fino a quando, durante il conflitto scoppiato in Ucraina, si perdono le tracce dell'irrequieto, fragile Kolja; e per la coppia la ricerca del bambino si allarga a interrogativi divenuti impellenti sulla responsabilità, sul senso dell'essere genitori e sulla difficile - possibile? - costruzione di una famiglia irregolare, che raccolga in sé il delicato equilibrio di cinque destini incerti e intrecciati.
Mi aspettavo un'altra storia: un racconto di legami, nati dal desiderio irresistibile di aprire la propria vita ad altre vite. Non che questo non ci sia... ma non è quello che muove la narrazione, il cui centro è, invece, il desiderio, predominante, assoluto, persistente e nel contempo inefficace, indolente e autoreferenziale di un uomo che vorrebbe ricostuire il legame, spezzato, con la propria moglie. Quella di Marcello mi è parsa un'ossessione, che, se da un lato produce cambiamenti nelle vite degli altri, lascia, invece, la sua in una perenne attesa. Compie scelte importanti: il voler tenere i ragazzi anche da solo, il viaggio in Ucraina alla ricerca di Kolja, ma è come se queste azioni rimanessero tutte sullo sfondo, pallide rispetto al Desiderio dei Desideri : "Con sollievo, penso che un giorno non lontano Natalia e io riuniremo di nuovo Katja, Kolja e Nataša nella nostra casa sul mare, che torneremo a vivere insieme per loro, e che lo faremo di certo." Come fuoco dietro l'alabastro, questo romanzo, non mi ha suscitato emozione; sono rimasta a guardare anche io, inerte, che tutti questi cambiamenti cambiassero davvero qualcosa, ma non l'hanno fatto, e, velata di nostalgia, aspetto insieme a Marcello e Kolja che passi a prenderci Natalia.