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Siamo a Londra, davanti alla "ruota" dove vengono deposti i bambini abbandonati. Una madre velata indaga sul nome che hanno dato al suo bambino. Ne segue uno scambio di persona che dà l'avvio a una girandola di peripezie: una serie di scambi, nell'umore comico-misterioso di Collins, nutrito dalla precisa umanità di Dickens. "Il nome conta assai poco," afferma uno dei protagonisti: e in effetti "Senza uscita" è il racconto di come un nome possa contare quasi nulla, ma anche essere il perno che scatena un ingarbugliato vortice di eventi tanto drammatici quanto divertenti, tanto assurdi quanto ordinari. Un libro da scoprire, pubblicato inizialmente a puntate nella rivista dello stesso Dickens nel 1867 e per lunghissimo tempo introvabile in Italia, scritto da due grandi amici che sono anche tra i maggiori scrittori inglesi dell'Ottocento. Postfazione di Liliana Rampello.