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Al centro del nuovo libro di Luciana Castellina tre storie d'amore drammatiche e singolari, legate a filo doppio alle vicissitudini del comunismo in tre contesti sociali e politici diversissimi tra loro: Turchia, Creta e Stati Uniti. Amori rocamboleschi, segnati dalla storia e dalle persecuzioni, dolorosi "come lo sono spesso quelli di chi, per via delle vicende politiche in cui è stato coinvolto, ha avuto una vita molto difficile. Un destino comune a molti comunisti". Attorno alle peripezie di tre coppie - Münewer Andac, e Nàzim Hikmet, Arghirò Polichronaki e Nikos Kokovlìs, Sylvia Berman e Robert Thompson - l'autrice costruisce un racconto intessuto di ricordi e incontri personali, mettendo in luce un aspetto poco conosciuto delle vite "non pubbliche" dei comunisti: quello sentimentale, risvolto segreto di esistenze militanti, profondamente coinvolte nelle tempeste della storia. Come nella "Scoperta del mondo" e in "Siberiana", il percorso politico e intellettuale di Luciana Castellina si bagna nella vita e nella memoria, recuperando dall'oblio vicende e ritratti indimenticabili.