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Lo scrittore e reporter polacco Mariusz Szczygiel inventa storie vere: le scopre e le racconta con grande gusto narrativo, facendo assumere alla cronaca il passo della finzione. Come negli altri suoi libri, aneddoti, vite e interviste riguardano i "vicini di casa" - gli abitanti della Repubblica Ceca, per i quali nutre una passione irrefrenabile. La tesi dello scrittore è che la loro cultura sia stata sviluppata come "sostituto del Prozac", diversamente dalla vocazione al tragico che ispira i polacchi. E ci vogliono il suo humour e la sua scanzonatezza per restituire la natura irriverente, ironica e amante del riso - fino allo sberleffo - dei cechi, allergici al sacro, alla retorica nazionale e a ogni idea assoluta di verità. Il lettore rimane cosi incantato dai suoi ritratti: Jàra Cimrman, artista, sperimentatore e globe-trotter, considerato il genio nazionale ceco e del tutto inventato; il fotografo Jan Saudek, eccentrico e indomabile; l'artista David Cerny, un cultore dell'irrisione. E tutti i cechi anonimi che popolano queste pagine - atei, pragmatici, beffardi: "Se vuoi far ridere Dio, raccontagli i tuoi progetti".