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A Chiara mancano le parole, a Paolo i gesti, che sono una lunga sequenza di atti d'amore mancati. Chiara scrive lettere appassionate che non spedisce, Paolo aspetta. E in questa attesa, poco per volta, Chiara racconta la storia della provincia dalla quale è scappata, di una famiglia di donne sfortunate e un po' folli, di una povertà contadina e proletaria, del lavoro nelle nuove fabbriche di tabacco, che danno da vivere ma rendono schiavi. Di Celeste, la nonna che prevede tutto ma non riesce a salvare i propri figli, di Tosca e Delfa - le zie belle ed emancipate per cui tutto il vicolo impazzisce - che si spengono ragazze, di Assunta che si ritrova in un matrimonio senza rispetto. Storie che fluiscono e si raccolgono in quella di Chiara che, immersa in una necessità tutta umana di comunicare, amare ed essere amata, ritrova con loro la propria strada e così, attraverso un passato di memoria riesce finalmente a stare con i vivi. Un romanzo inconsueto, dolce e scontroso, in cui una voce che prima è filo, si fa grido e in fondo si scopre vagito.