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Epifanie improvvise, intuizioni filosofiche, l'euforia di un linguaggio che trapassa il reale compongono la cronaca dei deliri che a intervalli regolari hanno accompagnato l'autrice intorno ai suoi trent'anni. Antonella Moscati racconta i pensieri e le parole rimasti nel ricordo dopo lo spegnimento di quei bagliori, la logica che diviene follia. La singolarità di quest'esperienza risiede nel fatto che l'autrice, filosofa per passione e professione, passata la crisi, ricorda e commenta quello che ha detto, pensato e fatto quando non era cosciente di sé, fornendoci una testimonianza unica sui processi tortuosi della mente; e porta alla luce quel grumo incandescente, quella sinapsi che si accende quando il pensiero filosofico e la speculazione religiosa entrano in contatto con un nucleo intimo e doloroso, il desiderio e l'impossibile ricerca di una nuova maternità immacolata.