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I venti sonetti, nella puntigliosa e riguardosa attenzione di Pozzani, puro conoscitore della lingua neo-greca, si rivelano ora, tradotti con una resa linguistica fresca, come una nuova poesia, nella nostra lingua, atta a rigenerare, in qualche modo, il gusto di un dettato godibile nella sua varietà tematica. (Sebastiano Saglimbeni)