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Il libro rientra nel filone d'interesse sui rapporti commerciali, culturali e artistici in Estremo Oriente, Asia ed Europa occidentale. A partire dalla Pax Mongolica, i contatti tra queste aree sono andati intensificandosi con l'espansione dell'Europa alla fine del XV secolo. Il volume ripercorre l'affascinante epopea degli scopritori portoghesi e olandesi partiti alla ricerca di spezie e tornati con una novità nelle stive delle loro navi: la porcellana cinese a decori bianchi e blu prodotta durante la dinastia Ming (1368-1644), prima appannaggio esclusivo delle famiglie reali, poi diventata più accessibile grazie ai grandi carichi della Compagnia delle Indie orientali olandese. L'introduzione della porcellana in Europa e nella Persia dei Safavidi, avrà una profonda influenza sull'arte decorativa locale, sulla ceramica persiana e sulla pittura europea alla quale sono dedicati due capitoli. Le porcellane cinesi entrano nelle miniature del mondo musulmano, poi nella pittura di nature morte e in quella religiosa, attestando l'impiego di questo prezioso materiale e il suo impatto sulla vita quotidiana. In questo dialogo storico e artistico, il lettore scopre attraverso i testi e le opere, la presenza eterna della ceramica cinese.