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Scritte sul finire del Settecento, queste due opere di Tieck appaiono esemplari nella loro capacità di coniugare grazia e ironia, mescolando atmosfere surreali e bizzarrie fantastiche con profonde riflessioni sulla vita e sulla società. "Il gatto con gli stivali" porta in scena l'artificio della commedia nella commedia, preparando il terreno per una sovversione generalizzata che trasforma gli spettatori in attori e i contadini in sovrani. "Il mondo alla rovescia" riprende e complica il congegno metateatrale, opponendo un nuovo umanesimo ai valori smitizzati della piccola borghesia. In queste due fiabe teatrali, il gioco di specchi che dal palcoscenico rimanda agli spalti e viceversa confonde e rimette in discussione le gerarchie sociali, ammiccando ai profondi rivolgimenti storici di quel periodo. Due testi gustosi e sofisticati di un autore che ha segnato il corso del teatro moderno.