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Una volta lo chiamavano Mies van der Johnson, a sottolineare allora l'assoluta fedeltà del Johnson storico e architetto debuttante a Mies van der Rohe, il profeta dello Stile Internazionale. Era l'epoca in cui Philip Johnson scriveva: "un palazzo per uffici non avrà mai l'aspetto di una chiesa gotica", frase che appare ben strana in bocca al futuro progettista di pinnacoli in vetro e acciaio nelle città di mezza America. Questa raccolta degli scritti di Philip Johnson è piena di simili sorprese, ma è soprattutto la cronaca militante di oltre cinquant'anni di architettura, dagli albori modernisti sino all'avvento del postmoderno, anche se per sé Johnson ha sempre preferito l'etichetta di "eclettico funzionale".