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Questa ricerca rappresenta un'occasione per offrire una preziosa sottolineatura dello scenario pittorico del secolo XVI a Napoli e nelle province meridionali del Viceregno. Una trattazione considerevole che mette in luce, in una nuova prospettiva storiografica, cicli figurativi di straordinario valore artistico, ne amplia il raggio d'influenza e indaga gli ambienti culturali e l'organizzazione delle botteghe di grandi Maestri. Sulla scorta di nuove acquisizioni, appare evidente che non si è voluto approntare un lavoro sul recupero critico e storiografico di tutta la produzione pittorica partenopea del Cinquecento, ma di agganciare il discorso a quei percorsi di una schiera limitata di pittori (Criscuolo, Castellano, Lama, Landolfo, Hendricksz) da ritenere di grande interesse critico. Il tutto coniugando le diverse esigenze del saggio con la consolidata tradizione degli studi pittorici a Marcianise, attraverso un ricco apparato di confronti. Il quadro di riferimento complessivo prende in esame una motivata selezione di personalità artistiche di primo piano attive nella capitale del Regno. Esse bene si inseriscono nell'organizzazione dei testi per gli opportuni approfondimenti incentrati sul "figurativismo sacro" dei loro allievi, e nella ricerca sullo scambio dialettico di esperienze tra numerosi pittori minori regnicoli.