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Il presente lavoro si propone di determinare il modo in cui si configura la ricerca del bene nella filosofia di Plotino. Lo scopo è quello di evidenziare la presenza di due diverse concezioni del bene all'interno del suo sistema. Più precisamente, si cercherà di mostrare che la sua ricerca teoretico-pratica del bene risulta composta, da un lato, da una concezione del bene i cui caratteri essenziali egli recepisce dalla tradizione filosofica greca e, dall'altro, da una concezione del bene che somiglia in più punti alla soteriologia cristiana. In funzione di tale compito, dovremo riconoscere il modo specifico in cui la filosofia greca e la religione cristiana inseguono il loro bene; le due "vie" che concretizzano il tsloj formalmente comune in due concezioni diverse. Così potremo osservare, alla fine dello studio, che la filosofia di Plotino si serve di entrambe le modalità, articolandole in una dinamica che la caratterizza, nonostante i suoi legami inscindibili con l'eudemonologia filosofica, come una forma di "soteriologia". Pertanto, nel primo capitolo si cercherà di guadagnare una comprensione della ricerca filosofica del bene.