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26 luglio 1947-26 luglio 2017. A settant'anni dalla sua istituzione, la Central Intellingence Agency (tutt'altro che intenzionata ad andare in pensione) può dirsi una delle hollywood stories più romanzate d'America. Tanti sono gli onori (quanti forse gli orrori) dipinti e raccontati dalla penna di scrittori internazionali, dietro la cinepresa dei migliori registi, e sulle prime pagine dei quotidiani mondiali un giorno sì, e l'altro pure. Ora vanto delle istituzioni nordamericane, in occasione dei successi del lavoro d'intelligence dell'agenzia di spionaggio più importante al mondo, ora vergogna, quand'ecco che emergono gli effetti, per così dire, collaterali della medicina ad uso prolungato che risponde al nome di covert operation. Ma come è arrivata la CIA al giro di boa delle settanta candeline? Quando Harry Truman, con la firma posta sul National Security Act, dava i natali alla nuova creatura emersa dalle ceneri dell'OSS (Office of Strategic Service), auspicava a creare un servizio che coordinasse e indirizzasse le informazioni, al fine di orientare le scelte di politica estera degli Stati Uniti e proteggere i cittadini dalle minacce.