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La scrittura di Piera Giordano si coagula intorno ad alcuni elementi tematici ricorrenti: ad esempio gli oggetti del quotidiano domestico, minutaglie disseminate a scandagliare una routine a volte opaca, che fa da sfondo all'emorragia irrefrenabile del tempo e ai gesti come un'orazione cocciuta ripetuti dalla nonna nell'esercizio implacabile della cura degli affetti, della casa, della bottega, del giardino e di ogni angolo di questo mondo da rattoppare; il corpo come campo di battaglia assediato dalla vulnerabilità e dalla morte, colto e rappresentato nella netta discrepanza cronologica che il raffronto tra nonna e nipote genera, ma anche soglia che si apre dalla fessura dello sguardo al perimetro degli abbracci per accogliere l'Altro; il richiamo ad alcuni elementi naturali, presentati in rutilanti metafore: in particolare l'acqua, citata a più riprese, che sembra alludere simbolicamente al liquido amniotico, genesi e nutrimento del rapporto tra le due congiunte.