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Con La solitudine dei miti, Menotti Lerro incontra i tre più nobili personaggi delle sue commedie precedenti (Faust, Donna Giovanna e Don Raimondo), diventando egli stesso personaggio, in un gioco infinito di specchi. Succede, così, che per magia i tre escano improvvisamente dalle pagine dei libri per esprimere al loro scrittore la sfrenata ambizione di essere "ripensati", spinti da capricciose perplessità sui propri ruoli. L'autore, colto di sorpresa da una pandemia mentre si trova a Edimburgo, lontano dalla sua terra d'origine, dà vita a un esilarante incontro fra Realtà e Finzione, Ego e alter Ego.