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Dora Mauro implicitamente risale a Charles Baudelaire che ha reso celebre il vocabolo francese flâneur per indicare il gentiluomo d'altri tempi che vaga con ozio e con esercitato spirito d'attenzione per le vie della città, senza mai lasciarsi prendere dalla fretta delle faccende quotidiane, ma al contrario sperimenta una vivida emozione nell'osservare le cose e le persone che incontra per la strada, come se assistesse da spettatore a un varietà, che vada gustato con buona creanza e con sincero apprezzamento, per la gioia degli occhi e della mente. Tuttavia, la scrittrice calabro-occitana amplia di molto la nozione tutto sommato metropolitana del bighellone descritto da Baudelaire - il termine italiano non rende giustizia alla ricchezza lessicale dell'espressione francese.