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Ci sono sette sezioni nel libro di poesia "Un mondo di stramberie". Verrebbe automatico pensare che questa ricostruzione ebdomadaria del mondo abbia qualcosa di biblico, che demandi al libro della Genesi: i sette giorni della creazione. A ben guardare, le sezioni avrebbero potuto essere tre oppure nove, comunque un ammiccamento cabalistico, se non proprio biblico, è di certo nelle corde del poeta, il quale ama i numeri e più ancora le misurazioni, il conteggio metrico, anzi la metrica della Poesia: Mario Rondi è un poeta in rima. Lui rima con esteta: alla bellezza della forma ci tiene. Sembra quasi ci sia una deriva aristotelica, per cui è la forma che determina la sostanza, nel senso che è la forma a fare sì che un cane sia altra sostanza da un cavallo, che altrimenti sarebbero indistinguibili.