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Il casato dei Fontanella, nobili comaschi, signori di Santena, conti di Baldissero, ha contato uomini illustri, donne influenti e non poche monache di vari ordini religiosi. Tra le monache consacrate nel Carmelo riformato teresiano, Maria degli Angeli fu amatissima in vita e assai venerata dopo la morte, anche se l'attenzione alla sua eredità ha avuto momenti di intensità diversa. Don Bosco la propose risolutamente come modello di comportamento anche per i suoi contemporanei. Ai nostri giorni continua lo stupore espresso dal Cardinale Ballestrero: «Per amore volle vivere nel distacco totale, nella completa mortificazione, nella rinuncia a tutto. Per questo poteva ripetere il suo ritornello: Gesù, non altri, solo te! Era una invocazione, ed esprimeva il programma concreto della sua vita». Il 7 gennaio 1661 nasceva a Torino Marianna Fontanella, figlia del conte Donato Fontanella di Santena e di Maria dei conti Tana di Chieri. La sua vita si svolse tutta a Torino, dove essa morì il 16 dicembre 1717, monaca carmelitana a Santa Cristina. Dal suo nascondimento esercitò un influsso eccezionale sulla classe dirigente della città e sulle classi povere. Durante il duro assedio del 1706 ella costituì, insieme al padre filippino Beato Sebastiano Valfrè, il baluardo morale per tutta la cittadinanza. Questo libro illustra i rapporti che legarono questa vita alla vita dei suoi coetanei, a cominciare dalle principesse sabaude del tempo. Ogni contributo muove dalla convinzione che, pur nel mutamento delle forme di vita e di sentire del nostro tempo, l'esperienza di Maria degli Angeli abbia da portare un messaggio di attualità capace di richiamare a valori più convincenti di quelli, effimeri, in cui siamo solitamente immersi.