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Consapevoli della correttezza della frase di Ferdinand Ebner: "Un commento al Vangelo non si deve scrivere, ma vivere", abbiamo voluto non scrivere un libro in più, ma proporre una testimonianza di fede e di vita legata alla nostra esperienza quotidiana: di sacerdote che nel mondo della salute compromessa e della terminalità cerca di ricreare luoghi dove a tutti vengano riconosciute attenzione e dignità, e di insegnante di religione e animatore che da oltre vent'anni in contesti educativi parrocchiali e non, invita i giovani a crescere nella maturità umana e cristiana. Nella certezza che oggi sia possibile far vivere il cristianesimo delle origini, quello che aveva Gesù come unico Maestro, e il Padre come onnicomprensivo nome di Dio.